Musei Vaticani, esposti due capolavori giovanili di Gian Lorenzo Bernini

L’esposizione temporanea si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il Giubileo e sarà aperta dal 19 novembre fino al 31 gennaio 2025

Gli amanti dell’arte e i visitatori dei Musei Vaticani avranno presto l’opportunità unica di ammirare due capolavori giovanili del celebre scultore Gian Lorenzo Bernini: “Anima dannata” e “Anima beata“. Queste opere, realizzate nel 1619 quando l’artista aveva solamente 21 anni, sono note al grande pubblico ma raramente visibili, poiché la loro collocazione abituale è presso l’Ambasciata di Spagna vicino alla Santa Sede a Roma. L’esposizione temporanea si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il Giubileo e sarà aperta dal 19 novembre fino al 31 gennaio 2025.

Le opere: un’espressione della condizione umana

Le due sculture rappresentano con maestria due stati opposti dell’animo umano attraverso i volti scolpiti nel marmo: da una parte l'”Anima beata“, una donna dal volto estatico che contempla la Grazia celeste, simbolo della salvezza eterna; dall’altra l'”Anima dannata“, un uomo il cui viso è deformato da un ghigno di angoscia, rappresentazione della disperazione davanti alla prospettiva della dannazione eterna. La leggenda narra che per creare quest’ultima opera Bernini si fosse posto davanti a uno specchio lasciando che la sua mano fosse bruciata da una candela per catturare lo sguardo tormentato dell’anima perduta.

Un messaggio profondo

Queste opere non sono solo un esempio sublime del talento precoce di Bernini ma fungono anche da potente “memento mori“, ricordandoci la transitorietà della vita e invitandoci alla riflessione sul destino ultimo dell’animo umano.

L'opera "l'anima dannata"
L’opera “l’anima dannata” | ANSA/ANGELO CARCONI – Mostradante.it

Furono commissionate da Pedro de Foix de Montoya, membro dell’Arciconfraternita della Santissima Resurrezione di Cristo Redentore, evidenziando così il profondo legame tra le sculture e i temi centrali della meditazione cristiana su paradiso e inferno.

L’accoglienza dei Musei Vaticani

La direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, ha espresso grande entusiasmo per questa esposizione temporanea. Ha sottolineato come Bernini sia stato una figura chiave del Barocco e come le sue opere abbiano trovato nelle istituzioni vaticane uno dei luoghi prediletti per la loro massima espressione artistica. La mostra non solo offre ai visitatori la possibilità di apprezzare le capacità tecniche straordinarie del giovane Bernini ma serve anche a ribadire il ruolo cruciale che il Vaticano ha avuto nella promozione delle arti durante il periodo barocco.

Un’iniziativa con uno scopo benefico

L’esposizione delle Anime del Bernini ai Musei Vaticani non ha soltanto valore culturale ed estetico; infatti, è stata concepita anche con un fine benefico. Il ricavato derivante dalla vendita del catalogo sarà devoluto in supporto alle vittime dell’alluvione a Valencia – una tragedia recente attribuita agli effetti devastanti del cambiamento climatico. Questa iniziativa dimostra come l’arte possa essere veicolo non solo di bellezza e riflessione ma anche di solidarietà verso chi si trova in difficoltà.

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