All’interno di un piccolo ambiente sono state trovate due vittime dell’eruzione vesuviana, un uomo e una donna, in quello che sembra essere stato un rifugio temporaneo durante i lavori di ristrutturazione della casa
Continuano senza sosta i lavori di scavo nella Regio IX, Insula 10 di Pompei, un’area che continua a regalare sorprese e a rivelare segreti sepolti da millenni. L’ultima scoperta ha lasciato senza parole gli archeologi e il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. All’interno di un piccolo ambiente sono state trovate due vittime dell’eruzione vesuviana, un uomo e una donna, in quello che sembra essere stato un rifugio temporaneo durante i lavori di ristrutturazione della casa.
La donna rinvenuta sul letto portava con sé un vero e proprio tesoro: monete d’oro, d’argento e bronzo, oltre a preziosi monili quali orecchini in oro e perle. Questo ritrovamento non solo arricchisce la conoscenza storica della città antica ma apre anche nuove prospettive sulla vita quotidiana dei suoi abitanti. Il piccolo vano serviva come cubicolo provvisorio ed era situato alle spalle del già noto Sacrario blu.
Le due persone avevano scelto questo angusto spazio come rifugio dalla pioggia incessante di lapilli che stava invadendo gli spazi aperti della casa. Nonostante l’infisso chiuso avesse impedito alle pomici di riempire lo spazio, il salone adiacente fu bloccato dalle ceneri vulcaniche impedendo ogni via di fuga alle due vittime. La morte sopraggiunse con l’avanzare dei flussi piroclastici che sigillarono il loro destino.
Grazie alle impronte lasciate nella cenere è stato possibile ricostruire gli arredi presenti al momento dell’eruzione: un letto, una cassa per i beni più preziosi, un candelabro in bronzo ed un tavolo con piano in marmo adornato da suppellettili in bronzo, vetro e ceramica ancora al suo posto originale. Questa scoperta offre uno sguardo intimo sulla vita privata degli antichi pompeiani.
Il progetto di scavo si inserisce all’interno di una strategia più ampia mirata alla tutela e alla valorizzazione del sito archeologico pompeiano. Negli ultimi anni sono stati sviluppatati approcci innovativi per migliorare l’assetto idrogeologico dei fronti cava garantendo al contempo restauro accurato delle aree esplorate ed elevata accessibilità ai visitatori.
Il lavoro sinergico tra archeologi, antropologi e vulcanologi sta permettendo non solo la ricostruzione degli ultimi istanti delle vite spezzate dall’eruzione ma anche l’approfondimento delle conoscenze relative alla vita quotidiana degli antichi abitanti pompeiani attraverso lo studio dei restii umani rinvenuti durante gli scavi.
Con importantissimi investimenti ministeriali destinati ai nuovi scavi nel territorio circostante Pompeii – da Civita Giuliana a Villa dei Misterii fino all’antica Oplontis – si aprono nuove frontiere nell’esplorazione archeologica vesuviana. Il Direttore Zuchtriegel esprime grande ottimismo riguardo ai futuri sviluppi degli scavi grazie anche agli investimenti Cipess annunciati dal Ministro della Cultura Gennaro Sanguliano; ciò conferma l’impegno costante verso la valorizzazione complessiva dell’area vesuviana.
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