Il Cubismo è stato uno dei movimenti artistici più rivoluzionari del ‘900 tanto da influenzare l’arte degli anni a venire
Pablo Picasso e Georges Braque sono considerati i padri del cubismo, movimento artistico d’avanguardia che si sviluppò tra il 1907 e il 1924 e che decretò una rottura totale con la pittura tradizionale.
Una delle caratteristiche più importanti di questo movimento artistico è la rappresentazione della realtà e della natura usando forme geometriche. In più gli artisti di questa corrente misero da parte il concetto rinascimentale di prospettiva, rappresentando tutti i punti di vista di uno stesso oggetto su un unico piano. Ma vediamo insieme chi, oltre Picasso, si è distinto nel movimento artistico del cubismo.
I maestri del cubismo
Partiamo con Georges Braque, pittore e scultore francese che prima si unì al movimento fauves dopo essere rimasto profondamente colpito dalle opere esposte ad una mostra dedicata del 1905.
Eppure, due anni dopo, grazie all’amicizia con Picasso e a una mostra retrospettiva sull’arte di Cézanne, la sua produzione artistica cambiò radicalmente. Esempio calzante di questo suo nuovo stile è l’opera La casa all’Estaque, in cui Braque utilizza per la prima volta il concetto di cubi, così come tonalità di colori molto ridotte.
Violino e brocca, Il portoghese e Le quotidien, violino e pipa sono alcune delle opere più rappresentative del cubismo di Braque.
Nel 1912 si data l’inizio della fase del cubismo sintetico. Braque e Picasso comprendono che frammentando troppo la superficie pittorica, il soggetto rappresentato non riesce più a essere ricomposto virtualmente, tanto da far sembrare le loro opere astratte e non cubiste.
Per non arrivare all’astrattismo, gli artisti introducono nelle loro tele anche le lettere dell’alfabeto e i numeri in modo da dare all’osservatore degli elementi riconoscibili e facilmente riconducibili alla realtà quotidiana.
Inoltre, con l’aiuto del pittore spagnolo Juan Gris, riuscirono a sviluppare diverse tecniche che prevedono l’inserimento nel quadro di oggetti reali insieme alle parti dipinte, ma soprattutto torna il colore a irrompere nelle loro opere.
Parlando di Gris, pur essendo nato a Madrid, sviluppò gran parte della sua carriera artistica a Parigi, città in cui frequentò Picasso e Braque. Lentamente, iniziò a mettere da parte la creazione di illustrazioni ed entrò a far parte del movimento cubista, utilizzando soprattutto la tecnica del collage, uno dei suoi maggiori contributi al cubismo. Alcune delle sue opere d’arte più apprezzate sono: Ritratto di Pablo Picasso, La bottiglia di anice e Il fumatore.
Nel cubismo sintetico non si parte più dalla frammentazione ma l’immagine inizia a essere sintetizzata, appunto, su forme preesistenti che solo in un secondo momento danno vita a oggetti reali: gli oggetti che vengono rappresentati esistono solo nel momento in cui si materializzano sulla tela.
Altro pittore importante della corrente cubista è Fernand Léger. In principio, le sue opere sono state molto influenzate dalla corrente impressionista, come molti altri artisti del tempo.
La retrospettiva dedicata a Cézanne del 1907 fu centrale per la sua produzione artistica che cambiò radicalmente, anche grazie alla relazione d’amicizia con altri artisti cubisti. Iniziò a sviluppare un proprio stile, il cui tema ruotava principalmente attorno all’iconografia della macchina, rappresentando manufatti e robot con coni e figure geometriche.
Oltre ai dipinti, Léger realizzò anche pitture murali e vetrate, facendo anche un paio di incursioni nel mondo del cinema e del teatro. Alcuni dei suoi lavori più famosi sono la Donna con un gatto, Tre donne e Fabbriche.
Albert Gleizes non soltanto si è distinto per la sua produzione artistica, ma anche per essere stato uno dei principali teorici del movimento. Nel 1912 pubblicò il libro Du Cubisme, insieme a Jean Metzinger, testo in cui venivano teorizzate le fondamenta di questa nuova corrente artistica.
Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si trasferì a New York e più tardi a Barcellona, dedicando parte del suo tempo a scrittura e insegnamento, partecipando a conferenze, seminari, ecc. Al suo ritorno in Francia, nel bel mezzo di una crisi personale, riuscì a mettere insieme un collettivo di artisti.
Durante la Seconda guerra Mondiale, quando la sua fede religiosa si rafforzò, riprese la tematica religiosa nelle sue creazioni e, secondo molti studiosi, impostò le basi per il rinnovamento di questo tipo d’arte. Donna con animali, Composizione per jazz e Ritratto di Jacques Nayral sono alcuni dei suoi quadri più famosi.
Parlando di Metzinger, nonostante inizialmente le sue opere fossero più vicine al neoimpressionismo e alla corrente fauves, fu uno degli artisti che contribuì maggiormente alla diffusione del movimento cubista, non soltanto grazie alle sue opere, ma anche tramite i suoi scritti.
Durante questa fase della sua produzione artistica, ritroviamo nelle sue opere la passione per la matematica (e per la sua importanza nell’arte), così come il desiderio di mostrare tutte le facce di un oggetto su un unico piano. Eppure, come succede ad altri artisti, dopo la Prima Guerra Mondiale nelle sue opere si percepisce un ritorno al classicismo.
Alcune delle sue opere più apprezzate del periodo cubista sono: Ballerino in un cafè (Museo Albright-Knox), Natura morta e L’ora del tè (Museo d’Arte di Philadelphia).
Sarà la Prima Guerra Mondiale a mettere la parola fine all’attività degli artisti cubisti: molti di loro saranno richiamati al fronte, altri riformati e al ritorno dalla guerra proveranno a rimettersi al lavoro, ma nulla tornerà come prima.
Oltre a quelli citati precedentemente, tra gli artisti cubisti vanno ricordati anche Robert Delaunay, Marcel Duchamp, suo fratello Raymond Duchamp-Villon, Jacques Villon, Francis Picabia, James Riviere, e Gino Severini. Altri importanti esponenti del movimento sono Marie Laurencin, Louis Marcoussis, Roger de la Fresnaye, František Kupka, Léopold Survage e Félix Tobeen.