Iconico artista italo argentino, Lucio Fontana ha ridefinito il concetto d’arte del Novecento. Pioniere e maestro tutt’oggi
Lucio Fontana (Rosario di Santa Fé, 1899 – Comabbio, 1968) è senza dubbio uno degli artisti più noti e controversi del XX secolo, il cui impatto sulla storia dell’arte suscita spesso interrogativi e discussioni tra il pubblico.
Il suo ingresso nel mondo avviene tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, in Argentina, in una famiglia già permeata dall’arte grazie al padre scultore. L’Accademia di Belle Arti di Brera rappresenta il primo passo nel suo percorso formativo, seguito da un ritorno in Argentina.
Le sue opere, specialmente i celebri “Buchi” e “Tagli”, generano talvolta perplessità e sconcerto, sia quando sono esposte in musei che quando vengono condivise sui social media. Tuttavia, il valore rivoluzionario di queste creazioni risiede non solo nella loro complessità tecnica, ma soprattutto nella straordinaria evoluzione artistica che ha portato Fontana a concepire queste intuizioni, segnando una cesura significativa nella storia dell’arte.
Lucio Fontana, artista italo-argentino, è universalmente riconosciuto come il padre dello spazialismo, un movimento che ha profondamente influenzato il Novecento. Le sue opere più celebri, i “Concetti spaziali”, iniziano a emergere alla fine degli anni Quaranta, rappresentando una svolta cruciale nella sua carriera artistica. Prima di giungere a questi capolavori, Fontana ha sperimentato con vari materiali, tra cui gesso, bronzo e soprattutto ceramica. La sua costante ricerca era orientata verso la conquista dello spazio, un concetto che risale alle riflessioni di Umberto Boccioni, l’unico, secondo Fontana, in grado di intraprendere una nuova strada verso la quarta dimensione.
Il percorso artistico di Fontana abbraccia diverse fasi, dallo studio della scultura cimiteriale al dinamismo ispirato al barocco nelle sue ceramiche degli anni Trenta. Il suo interesse per la quarta dimensione e la liberazione dello spazio lo ha portato a definire il Manifesto tecnico dello spazialismo nel 1951, fornendo una visione chiara e precisa dei suoi obiettivi artistici.
La genialità di Fontana risiede nell’abilità di andare oltre le convenzioni tradizionali della pittura e della scultura. I suoi “Buchi”, realizzati con un processo più elaborato di quanto si possa presumere, rappresentano un’uscita dalla materialità e una nuova interpretazione dell’eternità dell’arte. I “Tagli”, presentati dal 1958, vanno oltre, aprendo uno spazio nuovo e infinito attraverso l’atto di tagliare la tela. Fontana, nelle sue interviste e nei suoi scritti, emerge non solo come un grande artista ma anche come un teorico dell’arte. Il suo pensiero è lucido, schietto e talvolta polemico, evidenziando la sua poliedricità e la profonda conoscenza della storia dell’arte. Fontana ha ribattuto alle critiche, sottolineando come i suoi “Buchi” e “Tagli” abbiano creato un nuovo gusto, accettato anche dalla gente comune che, a differenza degli artisti, sembrava comprenderne appieno le nuove forme.
Il riconoscimento di Fontana come uno dei grandi protagonisti del Novecento è indiscutibile. La sua capacità di trasformare la materia artistica, di aprire spazi infiniti e di anticipare il futuro dell’arte sono elementi chiave della sua eredità. L’artista, spesso frainteso o oggetto di critiche, ha contribuito a ridefinire la stessa essenza dell’espressione artistica, aprendo la strada a nuove interpretazioni e spingendo i confini della creatività oltre le consuetudini.
I “Tagli” non sono solo una svolta artistica, ma un’anticipazione di nuove dimensioni del cosmo, collegando l’arte alla scoperta del cosmo e all’esplorazione spaziale, argomenti che hanno sempre affascinato Fontana. La sua visione ha permesso di superare la finzione dell’arte tradizionale, affermando che la vera realtà risiede oltre lo squarcio, aprendo un dialogo con l’infinito.
Nei primi anni ’50, Fontana definisce la sua identità artistica con le tele perforate e successivamente con i tagli, totalizzando oltre 1500 opere di questo genere. Ma quale significato si cela dietro questi tagli?
I tagli di Fontana vanno oltre la superficie della tela; sono una dichiarazione del suo Movimento Spazialista. Attraverso di essi, Fontana cerca di liberare la superficie dipinta dalla schiavitù delle forme canoniche. Il gesto del taglio diventa un atto meditativo, una ricerca dell'”Oltre”. Il significato profondo dei tagli di Fontana risiede sia nell’azione stessa che nella contemplazione che precede l’intervento, manifestata nelle opere chiamate “Attese”. La realizzazione di questi tagli è un processo altamente controllato. Fontana, con precisione, calibra la forza del taglio, considerando l’impatto del tempo sull’umidità e sulla tela stessa. La creazione di un taglio diventa un rituale, un momento di attesa e concentrazione, come testimoniato dalle fotografie di Ugo Mulas.
L’opera di Fontana attraversa varie forme artistiche, dalle sculture degli anni ’20 alle ceramiche degli anni ’30 e ’40, ai neon ambientali, tra il 1926 e il 1968. Fontana utilizza il neon non solo come fonte di luce, ma come elemento intrinseco nella sua ricerca spaziale. QQueste opere, integrate in contesti architettonici esistenti, sfruttano il neon come medium espressivo, trasformando gli ambienti in cui sono collocate. Presentate in importanti manifestazioni artistiche, come la Triennale di Milano e Documenta 4 a Kassel, queste opere mostrano ancora una volta la capacità di Fontana di andare oltre le convenzioni artistiche, ridefinendo il concetto di arte nello spazio. Le sue opere culminando dunque nei tagli e nelle perforazioni degli anni ’50 e ’60. La sua influenza nell’arte contemporanea è immensa, e le sue opere sono oggi custodite in molte istituzioni di prestigio.
La Fondazione Lucio Fontana, fondata nel 1982 dalla moglie Teresa Rasini, continua a preservare e condividere l’eredità di questo maestro dell’arte moderna. Le opere di Fontana sono disseminate in importanti musei e collezioni, testimonianza della sua immensa contribuzione all’evoluzione dell’arte del XX secolo. La sua capacità di sfidare le convenzioni artistiche continua a ispirare artisti di tutto il mondo, lasciando un indelebile segno nella storia dell’arte contemporanea.
In conclusione, Lucio Fontana è uno dei pilastri della storia dell’arte del Novecento. Le sue opere, spesso mal comprese nel contesto contemporaneo, continuano a essere una fonte di ispirazione e riflessione, rappresentando una pietra miliare nella trasformazione dell’arte moderna e contemporanea. Lucio Fontana, un’icona visionaria nell’universo artistico, ha intrapreso un percorso creativo senza precedenti, esplorando una vasta gamma di tecniche per emancipare l’arte dalle restrizioni convenzionali. La sua illuminazione artistica lo ha catapultato nelle principali gallerie, collezioni e musei a livello mondiale, conferendogli uno status di rilievo nel panorama artistico del XX secolo.
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