Arte

Esiste un modo corretto per guardare un quadro?

Ti sei mai chiesto quale sia il modo migliore per osservare un quadro e poterlo analizzare? Ecco tutto quello che devi sapere

Stai camminando tra i corridoi di Brera o di qualsiasi museo che custodisce quadri preziosi e tutti da ammirare al suo interno. Una tra le opere appese alla parete attira la tua attenzione, ti fermi, incroci le braccia e cominci a concentrarti solo su quell’opera, cercando di capirla il più possibile dal punto di vista artistico ed emotivo.

Se ti dicessimo che esiste una vera e propria tecnica e delle regole che è bene conoscere se vuoi poter interpretare al meglio quello che il quadro ha da dire? In questo articolo ti daremo qualche trucchetto utile da tenere presente la prossima volta che ti avventurerai alla scoperta di capolavori.

Tre consigli utili per poter apprezzare a pieno il quadro che hai di fronte

Cominciamo subito con tre consigli utili che ti aiuteranno ad apprezzare ogni quadro che ti capiterà di osservare in futuro. Si tratta di tre comportamenti facili da mettere in pratica ma che cambieranno la tua esperienza da visitatore di musei. Ecco cosa devi fare:

Prenditi del tempo

Hai presente il costante andirivieni davanti alla Gioconda? La fila infinita per potersi avvicinare, la gente che saltella sul posto per riprendere il quadro neanche fosse ad un concerto? Ecco, questo è esattamente ciò che non andrebbe fatto.

Per capire, percepire e vivere un quadro bisognerebbe ritagliarsi un istante di pace in solitaria con lui, o quantomeno con un po’ di silenzio e senza rischiare di venire spintonato. Ovviamente questo non dipende da te, ma cerca di visitare i musei ad orari meno allettanti per la folla di turisti.

Se ci sono troppe persone non puoi goderti un quadro – Unsplash – mostradante.it


Fai i compiti a casa

Prima di visitare un museo, fatti un’idea delle opere che conserva: scegli le tue preferite, leggi un po’ di notizie e dettagli che le riguardano.

Già che ci sei, scaricati anche un’immagine da Google del quadro che ti piace o ti interessa maggiormente, e ingrandiscila per bene: così potrai analizzarla con calma prima di vederlo dal vivo, ed essere sicuro di non perderti nessun particolare.

Calibra per bene la distanza dal quadro

Esiste la distanza giusta per osservare un quadro – Unsplash – mostradante.it

Esiste una distanza ideale per poter osservare un quadro nel modo giusto. Per avere una visione d’insieme, ti consigliamo di posizionarti a due volte la lunghezza della diagonale del quadro per opere che potremmo definire “classiche”, mentre per quanto riguarda quadri divisionisti e impressionisti, ti consigliamo di posizionarti ad una distanza maggiore: circa 3 volte o 4 volte la lunghezza della diagonale del quadro.

Parti da lontano e piano piano avvicinati all’opera, in questo modo potrai passare da una visione d’insieme a una più accurata, arrivando ad apprezzarne dettagli e pennellate.

Le domande che dovresti farti davanti a un quadro

Ora che abbiamo visto cosa devi fare, scopriamo cosa devi guardare all’interno del quadro per riuscire a decifrare quello che l’artista voleva dire.

Ecco le domande che dovresti porti:

Quale tecnica ha utilizzato l’artista?

Cerca di capirlo dalla tela prima ancora di leggere la descrizione del quadro, e scava nel profondo cercando sfumature stilistiche proprie solo di quell’artista.

Potrai cogliere delle differenze sorprendenti nei dettagli: dalla resa di un’ombra, dal tipo di stesura del colore e dall’urgenza delle pennellate. Questi aspetti sono come delle impronte digitali dell’artista, delle sfumature stilistiche che, probabilmente, ritroverai in tutte le sue opere.

Ad esempio, le pennellate di Van Gogh sono decisamente più drastiche, violente e urgenti di quelle di Hayez, che invece risultano delicate e armoniose, dedite a rappresentare con realismo le figure.

Qual è il soggetto del quadro?

Per soggetto non intendiamo per forza un protagonista umano. Spesso può trattarsi di una natura morta, una semplice veduta urbana o marina, un paesaggio, l’interno di una casa, una scena mitologica o sacra. Nel caso del ritratto, ovviamente, la risposta sarà più semplice.

Tuttavia, chiediti sempre cosa l’artista volesse mettere in risalto ai nostri occhi. Spesso l’apparenza inganna, e il vero protagonista del quadro potrebbe essere chi non ti aspetti. Questo ci porta alla domanda successiva, ovvero la domanda che consente di andare oltre la superficie del quadro, alla ricerca del suo significato più profondo.

Cosa voleva comunicare l’artista?

Molti quadri nascondono un significato simbolico. Non parliamo solo della classica iconografia religiosa, ma di significati simbolici più nascosti. Ad esempio, nel ritratto di una giovane donna potemmo trovare accanto a lei degli elementi che ce ne raccontano l’indole o il passato: se accanto a una fanciulla in un quadro noti un cagnolino, non è una scelta casuale, ma si tratta di un modo per fare sapere all’osservatore che uno dei valori principali della giovane è la fedeltà, spesso declinata in fedeltà coniugale.

Ma questo è solo un esempio, in questo articolo puoi scoprire quanti simboli Munch inseriva nei suoi quadri, e quanti significati nascosti e interpretazioni celano le sue opere.

Non è forse questo il bello dell’arte? Scavare talmente a fondo in quadro da non sapere più cosa stiamo davvero vedendo?

Stesso soggetto, messaggio diverso. Come si può decifrare il linguaggio di un quadro?

Divertiti a paragonare due soggetti uguali di artisti diversi di epoche differenti o, perché no, anche contemporanei, e cerca di capire in cosa differiscono i loro linguaggi.

Prendiamo come esempio due nature morte: in quella di Goya percepiamo il macabro, addirittura non ci sta neanche proponendo la canonica cesta di frutta, ma tre fette di salmone rosso sangue. Cezanne invece opta per il movimento, il colore, la dinamicità quasi caotica della frutta lasciata alla rinfusa su un tavolo.

Eccole qui, così puoi osservarle meglio e capire le “differenze di linguaggio”:

Goya: una macabra interpretazione di natura morta – mostradante.it

 

Cezanne: una natura morta dinamica e colorata – mostradante.it

 

Modi decisamente diversi di rappresentare quello che in teoria dovrebbe essere lo stesso soggetto. I due artisti rendono inimitabile ciò che rappresentano grazie al loro linguaggio, al loro modo di comunicare per immagini.

Perciò cerca di cogliere le tonalità di colore utilizzate, il gioco di luci, i soggetti e la tecnica scelta da ogni artista e divertiti a trovare differenze e punti in comune. Puoi farlo su qualsiasi tipo di soggetto: ritratti, paesaggi, nature morte, scene sacre. Anzi, in quest’ultime potrai anche notare quanto sia cambiata la simbologia e la modalità in cui vengono rappresentate le scene sacre più iconiche delle Sacre Scritture.

L’Arte non va osservata, va vissuta ed esplorata. Grazie a questi piccoli suggerimenti potrai scoprire sulla tua pelle quanto può essere entusiasmante incamminarsi dentro un’opera d’arte per scoprirne i segreti più interessanti.

Alessia Barra

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