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Arte

Che cos’è il Terzo Paradiso di Pistoletto?

Il significato simbolico e sociale del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto va oltre la sola rappresentazione artistica

Michelangelo Olivero Pistoletto è un artista, pittore e scultore italiano esponente dell’Arte Povera. La sua carriera brillante lo ha portato a girare il mondo fino ad approdare ad una nuova destinazione artistica e concettuale nel 2003, che ha segnato per sempre la sua carriera.

Questa meta artistica prende il nome di Terzo Paradiso ed è un simbolo che racchiude dentro di sé importanti significati, che rendono l’Arte di Pistoletto impegnata socialmente. Un’interazione tra arte e società collettiva, che spinge gli esseri umani a riflette e a toccare con mano nuovi equilibri.

Michelangelo Pistoletto – Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 – mostradante.it

L’Arte secondo Pistoletto: dal ritratto allo specchio del mondo

Michelangelo Pistoletto si è avvicinato all’arte per conoscere sé stesso prima ancora di conoscere il mondo. Chi sono? Da dove vengo? Perché sono qui? Sono state le domande che lo hanno spinto a rappresentare sé stesso attravero un primo autoritratto che ha trasformato così la tela in uno specchio.

Secondo l’artista, la tela deve essere considerata uno specchio dove prima di tutto bisogna ricercare la propria immagine. Poi lo specchio è destinato ad allargarsi sempre di più, fino a consentire al mondo intero di potersi vedere al suo interno, possibilmente migliorato.

Coloro che osservano e chi dipinge si trovano nella stessa dimensione, perché chiunque si trovi a guardare il quadro, in qualche modo, vedrà anche un po’ di sé stesso riflesso in quella tela.

Da questo principio è cominciata l’arte di Pistoletto, dall’idea che in fondo tutti occupiamo lo stesso spazio, tutti ci porgiamo le stesse domande e ricerchiamo le stesse risposte. Il quadro diventa uno specchio ma diventa anche qualcosa di infinito, e proprio da questo concetto di infinito nasce il simbolo del Terzo Paradiso.

Il significato del Terzo Paradiso

Il Terzo Paradiso rappresenta l’evoluzione del simbolo dell’infinito.

Si tratta, infatti, di una sorta di infinito allungato con all’interno un terzo cerchio.

Il primo cerchio rappresenta il primo stadio dell’umanità, ovvero quando l’uomo viveva completamente integrato con la natura e in armonia con essa.

Il secondo cerchio rappresenta il secondo stadio ovvero quando, dopo il morso della mela, l’uomo ha deciso di camminare con le proprie gambe e creare quello che possiamo chiamare “il mondo artificiale”. Così sono nate la tecnologia, l’innovazione, la scienza, ma ci si è discostati dalla natura. In qualche modo l’uomo ha voluto sostituirsi a lei, diventando capace di creare e distruggere senza però il giusto equilibrio, dimenticandosi da dove viene.

Il terzo stadio è quello più importante e corrisponde al cerchio centrale, e si tratta del giusto equilibrio tra i due precedenti. Corrisponde all’uomo che torna in una dimensione di pace, di equilibrio e vuole essere una dimensione da inseguire e ricercare nella società come nella vita quotidiana.

Il significato del simbolo del Terzo Paradiso – terzoparadiso.org – mostradante.it

La dualità si innesca e genera questo nuovo elemento, questa terza dimensione detta “Terzo Paradiso”. Si tratta della formula della creazione e simboleggia la rinascita, un tipo di azione che bisogna perseguire e insegnare.

Da questa volontà di insegnare a rinascere, educare alla pace e all’armonia, Pistoletto e i suoi collaboratori decidono di fare un passo in più e di insegnare al mondo questo modo di vivere la vita e perseguire questi ideali: ecco che nascono le ambasciate, anche dette Re-birth, ovvero rinascita. Ma prima di aprire questo argomento, vediamo dove è stato rappresentato questo simbolo in Italia e in giro per il mondo.

Dove è stato rappresentato il Terzo Paradiso?

Pistoletto e i suoi seguaci hanno ampliato il raggio del Terzo Paradiso, inglobando al suo interno importanti città del mondo.

Questo simbolo di armonia, pace ed equilibrio è stato presentato a diversi eventi in città italiane ed estere, come la mostra intitolata L’isola interiore: l’arte della sopravvivenza o nel 2011, quando nel Bosco di San Francesco ad Assisi, acquisito dal Fondo Ambiente Italiano (FAI), è comparso proprio questo sentiero a forma di Terzo Paradiso, da percorrere per riconciliarsi, confrontarsi e riflettere.

Il simbolo è stato scelto addirittura dall’ Agenzia Spaziale Italiana per rappresentare la missione VITA verso la Stazione spaziale internazionale effettuata dall’astronauta Paolo Nespoli e dal resto dell’equipaggio nel 2017.

Sempre più comuni italiani hanno voluto fare proprio questo simbolo:  è il caso della città dell’Aquila, in cui giace sulla pavimentazione del Parco del Castello, o ancora del comune di Biella, a cui il simbolo è stato donato e quindi compare in diverse location.

L’impegno nel mondo attraverso le ambasciate

Come abbiamo visto, l’arte di Pistoletto è un’arte impegnata a cambiare in positivo il mondo, ecco perché ad oggi il Terzo Paradiso conta più di 200 ambasciate Re-birth in giro per il mondo, che concentrano i loro sforzi soprattutto verso i bambini, che più di tutti quanti hanno il potere di cambiare il futuro.

Secondo Pistoletto e i suoi collaboratori, insegnare i valori del Terzo Paradiso vuol dire incentivare a vivere in modo armonioso e perseguire la pace, che non va intesa come una tregua dalla guerra o il risultato di un conflitto, ma come Pace Preventiva: ovvero una pace prima di ogni conflitto, una pace in grado di prevenire lo stesso conflitto e fare in modo che non si verifichi. Questa attitudine va imparata a scuola, quando si ha ancora modo di costruire un futuro diverso per sé stessi e per gli altri.

 

È bello osservare come molte città nel mondo abbiano accolto questa missione ed è importante osservare quanto l’Arte possa spingersi oltre la mera rappresentazione e diventi un’esperienza da vivere, un’ideale da perseguire.

Pistoletto ha dimostrato che un simbolo può essere declinato in vari modi e mantenere comunque la sua importanza, e che può diventare un vero e proprio emblema di una missione educativa.

Condividere gli ideali del Terzo Paradiso non vuol dire solo ritrovare un equilibrio perso con la natura, ma costruire un futuro in cui l’essere umano sia in grado di vivere all’opposto di come vive oggi, in cui possa ritrovare sé stesso negli altri e nel mondo e si impegni per la pace tanto quanto ora si impegna per la guerra.

Oggi più che mai dovremmo tutti quanti impegnarci ad entrare il prima possibile in questo terzo cerchio.

Alessia Barra

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