Tutti a Natale siamo abituati a scambiarci i classici regali, ma quando è nata esattamente questa usanza e come è diventata una tradizione? Ripercorriamo la storia di una delle pratiche più iconiche delle festività
Non è Natale senza i regali. Quante volte ci siamo ripetuti questa frase?
Quella di scambiarsi qualche dono in occasione delle festività natalizie è una pratica a cui siamo ormai abituati, essendo cresciuti da sempre con il culto dei “regali di Natale”.
D’altronde, uno dei momenti più iconici dell’infanzia è svegliarsi la mattina del 25 dicembre, correre in salotto e iniziare a scartare i regali che Babbo Natale ha messo di notte sotto l’albero.
A Natale siamo tutti un po’ bambini e a quella età fa sempre piacere ricevere un bel regalo.
La possibilità di avere qualche pacchetto da scartare il 25 dicembre ci rende curiosi e ci fa aspettare, talvolta, con trepidazione questo esatto momento.
Ma da dove deriva l’usanza di scambiarsi i doni a Natale? Lo si è sempre fatto? Non proprio.
La tradizione di donare a qualcuno un regalo, ricevendone in cambio un altro, deriverebbe dagli antichi Romani e, più precisamente, dallo scambio delle strenne.
Si tratta di particolari rami rigogliosi che venivano consacrati e poi scambiati il 1° gennaio, come segno di augurio di abbondanza e prosperità.
Una leggenda vorrebbe però che a dare inizio a questa pratica sia stato Tito Tazio, il re dei Sabini noto per il celeberrimo “Ratto delle Sabine” e vissuto circa 700 anni prima della nascita di Gesù.
Secondo tale credenza, il sovrano un Capodanno chiese in dono ai propri sudditi un ramoscello d’alloro o di ulivo, il quale doveva essere raccolto nel sacro bosco dedicato alla dea Strenia (da qui la parola strenna).
L’usanza piacque talmente tanto che anche i singoli cittadini iniziarono a regalarsi tra loro questi ramoscelli sacri, la cui tradizione sarebbe poi stata tramandata anche ai Romani, sebbene con qualche variante.
Durante le festività dei Saturnali, ricorrenza popolare presso i Romani per propiziare un raccolto abbondante, i cittadini iniziarono a scambiarsi dei rami di abete, quale simbolo di prosperità.
Non solo. In tale occasione, agli schiavi veniva concesso di prendere parte ai banchetti festivi, durante i quali divenne uso scambiarsi dei regali come segno di benevolenza (solitamente dei dadi, delle candele ci cera colorata, degli abiti, dei libri, una moneta o degli animali domestici).
Presso i popoli antichi (come i Greci, gli Etruschi o i Romani), lo scambio di doni voleva sottolineare un rapporto paritario tra individui o, all’opposto, creare un rapporto di subordinazione.
Poteva anche essere il modo per risarcire un’altra persona di un danno subito, portando così alla pace.
I doni venivano infatti visti anche come un qualcosa di magico, che potesse favorire la coesione sociale e il cui significato si legasse a sentimenti profondi.
La tradizione di porre dei regali sotto l’albero la notte di Natale potrebbe derivare invece da un’altra credenza.
Parliamo di quella che narra come un vescovo bizantino, noto in Italia come San Nicola di Bari, fosse solito nascondere dei piccoli doni nelle scarpe che i bambini lasciavano fuori dalla porta di casa nel giorno di Natale.
Una tradizione che risalirebbe dunque al IV secolo e che avrebbe poi subito delle variazioni, ponendo le basi per quella che è poi diventata l’usanza di mettere i pacchi regalo sotto l’albero il 25 dicembre.
San Nicola sarebbe infatti il precursore di Babbo Natale, leggendaria figura che da sempre associamo all’idea dei regali di Natale.
Spetta infatti a questo omone vestito di rosso e dalla lunga barba bianca salire sulla propria slitta la Vigilia di Natale e lasciarsi trainare per tutto il Mondo dalle sue renne, così da poter distribuire in una sola notte tutti i regali richiesti dai bambini buoni.
Una storia che fa parte della nostra tradizione popolare e che da secoli ci tramandiamo di generazione in generazione, tenendo così vivo lo spirito del Natale.
Alla fine, come avrete ormai capito, ricevere un dono ha sempre portato gioia agli uomini, fin dai tempi antichi.
Le usanze cambiano e i significati anche, ma la tradizione dei regali di Natale sembra una di quelle destinate a durare per sempre nel tempo.
Una bellissima storia infinita.
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