Paul Cézanne, 8 opere per scoprire il pittore francese

Facciamo una panoramica generale sulle opere più importanti di Paul Cézanne, un grandissimo pittore francese del XIX secolo

Della vita e della figura di Paul Cézanne si è scritto molto: cardine della storia dell’arte, nato ad Aix-De-Provence nel 1839 e morto nel 1906, è un’icona non solo della pittura francese ma anche del movimento che lo ispirò nel XX secolo. Personalità burbera, si spense improvvisamente per una polmonite contratta durante una lunga esposizione a un violento temporale. Appartenente al post-impressionismo, Cézanne lasciò un segno indelebile con opere che ancora oggi comunicano molto. Vediamo nel dettaglio le 8 opere più celebri per rivivere e comprendere la sua impronta.

La vita e le opere più importanti di Paul Cézanne

Paul Cézanne (Aix-en-Provence, 1839 – 1906) fu un esponente del post-impressionismo. Le sue opere sottostarono le basi per il Cubismo e, più in generale, per l’arte del XX secolo, grazie alla semplificazione formale che influenzò molti movimenti d’avanguardia successivi. Il pittore, dal carattere non docile, si ribellò al desiderio del padre di farlo diventare dottore in legge per seguire la sua passione: l’arte. Tra i pochi “prescelti” che conquistarono la stima del pittore, l’artista Camille Pissarro fu uno, con cui ebbe una lunga amicizia e una forte complicità artistica. Meno fortunato fu lo scrittore e amico Émile Zola, criticato aspramente da Cézanne dopo la pubblicazione di un suo romanzo.

Se nelle relazioni umane Cézanne non eccelse, diversamente fu nella sua arte, che contribuì alle sperimentazioni artistiche del suo tempo. Inizialmente vicino agli impressionisti frequentando il Café Guerbois a Parigi, Cézanne sviluppò uno stile personale e una tecnica pittorica più scientifica e riflessiva, conferendo all’arte una legittima autonomia. La maggior parte della sua vita trascorse nella casa di campagna in Provenza, nonostante l’attrazione giovanile per i boulevard parigini e i caffè di Montmartre e Montparnasse. La campagna francese fu fonte di ispirazione per molte opere distintive, come la montagna di Sainte-Victoire, nature morte e ritratti.

I giocatori di carte di Cézanne
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Prima di scoprire le opere, però, è necessario fare chiarezza sullo stile del pittore. Come già detto in apertura, se da un lato Cézanne può essere considerato post-impressionista, è altrettanto vero che il suo pensiero artistico richiede un’analisi più ampia prima di entrare nei dettagli delle opere principali. Cézanne si lega agli impressionisti nella fase iniziale della sua carriera a causa dell’influenza culturale e del momento storico, come dimostrano le frequentazioni al Cafè Guerbois a Parigi. Tuttavia, si allontana presto poiché i dettami del movimento non rispecchiano più i suoi orizzonti. Cézanne sente l’urgenza di esprimere una poetica più personale e svincolata dai dettami in vigore, trovandola in una pittura logica e filtrata dalla dedizione alle forme. Lo scopo diventa andare oltre le mere apparenze per scoprire la realtà delle cose, una ricerca che fa del Vero una componente essenziale, poco affine alla mentalità impressionista. Ma come tradurre tutto ciò sulla tela? La risposta che Cézanne trova risiede nella geometria: le forme più elementari, nella loro assoluta oggettività, guidano la sua pittura, consentendogli di concretizzare l’ontologia delle cose.

La pittura di Cézanne si distinse per la sua metodicità e riflessione. L’artista non mirava a dipingere ciò che l’occhio vede, seguendo l’approccio degli impressionisti, bensì la costruzione logica e strutturale del soggetto dipinto. Cézanne cercò una sintesi delle forme, considerando la natura composta da figure geometriche come cilindri, coni e sfere. Indipendentemente dalla struttura naturale, ciò che la mente riesce a percepire sono le forme geometriche, motivo per cui, secondo l’artista, riprodurre la natura così com’è risulta impossibile.

I soggetti prediletti da Cézanne includevano nature morte, ritratti e paesaggi. Le nature morte fornivano al pittore una vasta gamma di forme, consentendogli di esplorare la realtà in modo analitico e scientifico. Inizialmente, le tavole imbandite da Cézanne erano semplici e non così ricche come quelle di Manet; ad esempio, in “Vaso, Caffettiera e frutta (Natura morta in bianco e nero)” del 1867-69, si evidenziano una caraffa, una candela, un fazzoletto bianco con un coltello, cipolle e un limone su un tavolo spoglio. Nonostante sembri una composizione apparentemente disordinata, Cézanne focalizzò l’attenzione sulla staticità e la compostezza, trasmettendo quiete e silenzio. Gli oggetti mostrano la loro potenza volumetrica intrinseca attraverso l’uso del colore, con forti impasti e contorni marcati di nero.

Oltre alle nature morte e ai paesaggi, Cézanne si dedicò ai ritratti. In “Autoritratto con berretto” (1875), il pittore si raffigura con un aspetto trasandato e uno sguardo perso, indossando un cappotto scuro e un berretto. “Il ponte di Maincy” (1879-80) mostra l’abilità di Cézanne nel costruire la composizione con precisione e rigore strutturale. Negli anni Ottanta, la sua ricerca artistica sulla forma raggiunse un apice, evidente in “Il Bagnante” (1885), dove una figura solitaria emerge dallo sfondo, dialogando armoniosamente con l’ambiente circostante.

A questo punto, rispondiamo alla domanda chiave: quali sono le opere di Cézanne che meglio spiegano la sua arte? Tra le numerose opere del pittore, alcune trasmettono in modo più chiaro i suoi stilemi e la sua eredità. Un buon punto di partenza è, ad esempio, l’opera che segna il primo punto di svolta nella carriera del pittore, La casa dell’impiccato (1872-1873). Il dipinto risente ampiamente dell’influsso impressionista dell’amico e mentore Pissarro, visibile soprattutto nella pittura en plein air. Con pennellate chiare, viene dipinta una strada di campagna e una casa centrale, accompagnata da un’altra abitazione e un centro abitato sullo sfondo. Nelle case si evidenzia una volontà iniziale di semplificazione delle forme e cura dei volumi. Del medesimo periodo, ecco Una moderna Olympia (1873-1874), reinterpretazione dell’Olympia di Monet con colori accesi e un carattere erotico e vivido. Autoritratto con berretto (1875) è un esempio luminoso del filone dell’auto ritrattismo caro a Cézanne, con un aspetto trasandato e scontroso che non viene mitigato sulla tela. Nonostante il suo legame con l’impressionismo, è evidente la volontà di imporre una maggiore geometria rispetto ai compagni di movimento. Nel tempo, le pennellate diventano sempre più studiate e veicolano la costruzione empirica dell’immagine, come nella tela Il ragazzo con il panciotto rosso (1888-1890), dove il volume prende forma attraverso la giustapposizione delle campiture cromatiche che delineano il malinconico ragazzo appoggiato al tavolo.

Un momento cruciale nell’arte di Cézanne è il tema delle bagnanti, a cui dedicò ampi studi convergenti in tre tele. La più ampia e rinomata è la versione creata tra il 1899 e il 1906. Le Grandi Bagnanti presentano quattordici figure suddivise in due gruppi principali, con uno sfondo idilliaco in cui si fondono figure femminili e paesaggio: una celebrazione della pura volumetria, in un mondo senza tempo che simboleggia l’autonomia dell’arte trionfante sulle convenzioni.

Come accennato, le nature morte svolgono un ruolo cruciale nella poetica di Paul Cézanne, e tra i vari esempi disponibili, due si distinguono in modo particolare. Entrambi realizzati nella maturità, questi dipinti segnano una trasformazione dallo sperimentare la staticità e la sobrietà a uno studio complesso e articolato del genere. Si tratta di Natura morta con tenda e brocca a fiori (1895) e Natura morta con mele e arance (1899): il primo è spesso citato come espressione del carattere introverso dell’artista, mentre il secondo anticipa alcune tendenze che diventeranno caratteristiche del cubismo.

La panoramica delle opere di Cézanne si conclude con uno dei suoi dipinti più suggestivi: I giocatori di carte. In realtà, non si tratta di un singolo dipinto, ma esistono ben cinque versioni di questo soggetto, con una datazione incerta che oscilla comunque nell’ultimo decennio dell’800. Analizzando specificamente la versione più celebre – conservata al Musée d’Orsay – emergono le diverse componenti dell’arte di Cézanne nei due protagonisti ritratti mentre giocano a carte in un’osteria. La geometrizzazione della realtà è evidente in ogni dettaglio, dai capelli – uno a forma cilindrica, l’altro sferica – al tavolo-parallelepipedo e alle giacche. La rigidità generale dell’ambiente si riflette nelle tovaglie e nei giocatori stessi, la cui intensa concentrazione sembra quasi immobilizzare il contesto, impedendo di scrutare il loro stato psicologico. Tuttavia, questo dipinto nasconde anche un significato più profondo, andando oltre la semplice rappresentazione della realtà: molti critici hanno interpretato I giocatori di carte come una trasposizione del conflitto tra il pittore e suo padre, evidenziando la divergenza sulla scelta di vita di Cézanne.