Nella storia dell’arte molti pittori si sono dedicati alla raffigurazione della natività di Gesù, dipinte per celebrare il natale.
Tra i vari temi religiosi scelti dai pittori del passato, la natività è tra i più presenti. Dal medioevo fino al rinascimento e alla prima età moderna, dipingere la sacra famiglia tra l’adorazione dei Magi o dei pastori è sempre stata una tradizione. Alcuni dei migliori artisti della storia si sono cimentati in queste opere, spesso creando alcuni dei capolavori più importanti delle loro carriere.
Il Natale non è sempre stato la festa celebratissima che è oggi. Per buona parte della storia la festività più sentita nella tradizione cristiana era la Pasqua, che racchiude in sé buona parte del senso dei dettami del cristianesimo. Con il passare dei secoli però il Natale ha continuato a rimanere popolare, anche sulla scia di alcune festività pagane che si sono incorporate nella tradizione cristiana.
Per questo fin dal medioevo i pittori dipingono le natività. Queste scene sono diventate canoniche nell’arte e includono non solo quanto scritto nei vangeli, ma anche quanto tramandato oralmente e diventato parte della tradizione cristiana in tutta Europa e oltre. Alcune di queste tradizioni sono visibili in uno degli affreschi con cui Giotto ha dipinto la cappella degli Scrovegni a Padova tra il 1304 e ili 1306, che rappresenta proprio la natività di Gesù.
In questo affresco sono presenti molti elementi iconografici tipici del Natale medievale, ormai perduti. Maria è sdraiata mentre accudisce il bambino. Ad aiutarla c’è una levatrice, figura ora quasi interamente scomparsa nelle rappresentazioni della natività Invece di badare al bambino, Giuseppe è in disparte, addormentato, a significare il suo maggior legame alle faccende terrene. Sono invece già presenti alcuni dei personaggi tradizionali della natività sopravvissuti fino ad oggi, come i pastori o il bue e l’asino.
Tra le opere più rappresentative dell’evoluzione della natività c’è l’ultimo dipinto di Botticelli. Il grande artista fiorentino, entrato già da tempo nella sua fase mistica, dipinge nel 1501 una scena più moderna di quelle medievali, ma ricca di particolari che richiamato a altre fasi del racconto biblico. In particolare la presenza di molti cori angelici richiama il giudizio universale.
Per quanto riguarda l’iconografia, la natività è molto più riconoscibile agli occhi di un osservatore moderno rispetto a quella di Giotto. Il pittore dipinge Maria e Giuseppe entrambi rivolti verso il bambino, anche se il santo rimane in posizione rannicchiata, rispetto a quella raccolta in preghiera della Madonna.
Con il proseguire del rinascimento nell’età moderna, cambia anche il modo di concepire la natività. Caravaggio la dipinge nel 1600 alla presenza di due santi, Francesco d’Assisi e san Lorenzo. Entrambi assistono alla nascita del bambino, che però è molto diversa da quelle precedenti.
Il pittore rappresenta i personaggi come umili, in maniera molto meno iconografica e molto più realistica. Maria ad esempio perde i suoi tratti ultraterreni e viene mostrata come una giovane madre affaticata dal parto appena avvenuto. L’opera è purtroppo stata rubata nel 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo dove era custodita e si teme che sia andata perduta per sempre.
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