Il Futurismo è una corrente artistica dinamica, colorata e potente. Ecco come è nata e quali sono le opere più famose
Esistono movimenti artistici destinati a cambiare per sempre il mondo dell’Arte. Un po’ perché introducono dei nuovi canoni estetici, un po’ perché squarciano vecchie regole ed escono dai binari della convenzione.
Tra questi movimenti risalta con i suoi colori il Futurismo. Questo movimento, come racconta anche il nome, sa di futuro, di innovazione, di dinamicità e di modernità.
Scopriamo di più sull’importanza di questa corrente e cerchiamo di fare luce su tecniche e soggetti caratteristici del Futurismo, prendendo in esame alcune delle opere più rappresentative del movimento che ha saputo rivoluzionare la concezione artistica del suo tempo.
In cosa consiste il Futurismo?
Per dare una definizione corretta ed esaustiva di Futurismo, basta riportare quanto scritto da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909 all’interno del Manifesto del Futurismo, pubblicato sul quotidiano parigino “Le Figaro”:
“Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerarietà.”
“Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.”
“Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità.”
Questi principi, insieme a molti altri che non stiamo ad elencare integralmente, si riscontrano anche nell’Arte futurista e non solo nella poetica. Infatti, il Futurismo è stato uno tsunami che ha travolto non solo il mondo dell’arte, ma anche il mondo della musica musica, del cinema, della letteratura, della moda e ogni altro aspetto delle vita delle persone.
I pittori più importanti del Futurismo
Ad aderire al Manifesto futurista di Marinetti, furono i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla e Gino Severini. Questi artisti cominciarono a trasformare in linguaggio visivo ciò che il Manifesto aveva elencato con forza e intransigenza.
Così il Futurismo cominciò ad esprimersi anche attraverso la pittura e la scultura, dando vita su tela alla dinamicità tipica del movimento e riprendendo alcuni elementi caratteristici delle correnti pittoriche precedenti, come il post-impressionismo e il cubismo.
Tecniche artistiche tipiche del Futurismo
La modalità più utilizzata dai pittori futuristi per dare vita alle loro opere era l’applicazione del pigmento di colore puro direttamente sulla tela. In più, gli artisti del movimento futurista erano soliti frammentare le scene, proprio come avveniva nella pittura cubista e andavano a ricercare movimento, dinamicità e velocità in ciò che rappresentavano.
Gioventù, innovazione e fascino verso tutto ciò che rappresentava la modernità. Questi sono gli elementi chiave del Futurismo, che vivono in ogni opera del movimento. Ma scopriamo qualcosa di più sull’artista che viene considerato il vero padre del Futurismo, almeno dal punto di vista artistico, ovvero Umberto Boccioni.
Umberto Boccioni: il padre del Futurismo artistico
Si tratta di un importante scultore e pittore italiano vissuto tra il 1882 e il 1916. Boccioni studiò all’Accademia delle Belle Arti di Roma e dedicò la sua vita al Futurismo. Infatti, non solo nelle sue opere possiamo percepire tutti i principi di questo movimento, ma lui stesso contribuì a delinearne di nuovi come, ad esempio, il dinamismo plastico.
Vediamo insieme alcune delle opere più importanti di Boccioni, che ci aiutano a capire meglio la sua arte e i principi artistici del Futurismo.
“La città che sale”
Una delle opere più note di Umberto Boccioni si chiama “La città che sale”, un quadro realizzato tra il 1910 e il 1911 che mostra la dinamicità di una città che sta, appunto, salendo, evolvendosi nella sua versione più moderna, grazie alla crescita industriale ed urbana.
Nel dipinto si può ammirare un cantiere che allude al processo di espansione della città, e un contesto urbano che tende sempre di più verso l’alto, con tanto di edifici che sembrano voler raggiungere il cielo.
Nel quadro si può notare anche la presenza di cavalli che sembrano impossibili da trattenere attraverso le briglie, come fossero imbizzarriti e determinati a liberarsi e a fuggire via dal controllo dell’uomo.
La dinamicità del quadro è innegabile, e i colori utilizzati non fanno altro che aumentare la percezione di movimento del quadro.
“La strada entra in casa”
La struttura complessa del quadro e la compenetrazione delle figure mette in luce l’intenso e frenetico lavoro di ammodernamento della città. Nel quadro una donna si affaccia al balcone per ammirare i lavori che stanno avendo luogo in via Adige a Milano.
Anche in quest’opera, possiamo constatare la presenza dei cavalli. Questi animali, secondo Boccioni, riuscivano a rappresentare al meglio la potenza e la dinamicità proprie del Futurismo, ecco perché li rappresenta in modo costante nelle sue opere.
Il titolo riassume il senso del quadro: basta aprire la finestra per fare entrare in casa i rumori e il caos della città, che per Boccioni erano sintomi di crescita e innovazione.
L’amore di Boccioni nei confronti dei cantieri urbani dimostra la fede dell’artista nei confronti dello sviluppo tecnologico e del progresso delle città. Il rumore, la frenesia, il lavoro costante e il fatto che le città non dormano mai, sembrano affascinare a tal punto l’artista futurista, da essere sempre i veri protagonisti delle sue opere.
Futurismo e Horror Vacui
È come se gli artisti del Futurismo non sopportassero il vuoto.
Il vuoto, infatti, per loro significava inefficienza, qualcosa da fare sparire, tempo libero da occupare in nome di una maggiore innovazione. Ecco quindi che i quadri diventano un tripudio di colori ed elementi che non lasciano spazio al vuoto. Niente spazi bianchi per fare riprendere il fiato, solo un incredibile vortice di forme colorate e brillanti.
Alcuni esempi di questa caratteristica preponderante nel Futurismo, sono le opere di Gerardo Dottori: “Incendio in città” e di Tullio Crali “Incuneandosi nell’abitato”. Entrambe le opere sono degli squarci di città molto fitti, in cui si precipita letteralmente contro le case in modo, quasi, violento.
Passione per la velocità
Rappresentare il movimento è uno degli obiettivi degli artisti futuristi.
Nell’opera di Giacomo Balla: “Dinamismo di un cane al guinzaglio”, ad esempio, possiamo ammirare lo zampettare rapido di un bassotto, di cui vengono rappresentati gli spostamenti delle zampe in modo tale che ci raccontino il suo movimento dalla A alla Z.
La stessa cosa che avviene nell’opera “Bambina che corre sul balcone” sempre di Giacomo Balla. In questo caso gli stivaletti della bambina ci vengono proposti in modo ritmico e regolare. Riusciamo a percepire lo spostamento della bambina anche se non ci troviamo in uno spazio pittorico tradizionale o realistico. In ogni caso, però, percepiamo il suo spostamento in questo spazio astratto.
Il Futurismo ha rotto gli equilibri. È stato un tornado di colori e movimento che ha scomposto l’arte donandole una nuova essenza a tratti più arrogante e violenta, ma comunque potente e frizzante.
Una ventata di novità che ha saputo raccontare il futuro delle città in modo autentico e declinare su tela tutti i cambiamenti che la contemporaneità del tempo stava attraversando.