Cosa sta succedendo al mondo dell’arte contemporanea? Come è trattato il rapporto con le nuove opere di arte digitale?
Il 2023 è stato un anno di notevole avanzamento per l’intelligenza artificiale, con ChatGPT, Midjourney, DALL·E e Photoshop tra le protagoniste delle innovazioni tecnologiche. Queste piattaforme hanno suscitato grande interesse grazie alla loro capacità di rispondere rapidamente alle richieste degli utenti in tutto il mondo, rendendo più accessibili compiti come la scrittura di testi completi, la conversazione con intelligenze artificiali e la creazione di immagini surreali o iperrealiste con un solo clic.
Tuttavia, la popolazione è divisa sulla percezione di queste tecnologie. Mentre alcuni celebrano l’affascinante e rivoluzionario potenziale di queste piattaforme, altri temono che l’intelligenza artificiale possa sostituire interi settori di lavoro. Settori come l’arte, la musica e la medicina sono stati particolarmente influenzati da queste nuove tecnologie. L’arte digitale, la Crypto Art e gli NFT (Non-Fungible Token) sono diventati argomenti centrali nel dibattito culturale contemporaneo, suscitando interesse grazie a record d’asta e exploit di vendita. Questo mondo, tuttavia, è ancora avvolto da una certa nebulosità, soprattutto dal punto di vista economico.
Un aspetto notevole di questa evoluzione è rappresentato dalle illusioni ottiche create dalle intelligenze artificiali. Artisti contemporanei come Oleg Shuplyak e Octavio Ocampo, noti per le loro opere di arte illusionistica, trovano ora concorrenza nell’intelligenza artificiale che crea messaggi subliminali attraverso fotografie e dipinti. Un esempio di ciò è un’immagine che circola sui social media, in cui sette persone camminano in quella che sembra una strada di New York. Guardando più da vicino, i vestiti delle ragazze e il cappotto dell’uomo creano la scritta “OBEY” quando l’occhio si allontana dall’immagine. Altre immagini presentano simboli come il logo dei Bitcoin o riproducono dipinti famosi come “La ragazza con l’orecchino di perle” di Vermeer.
Midjourney è un innovativo algoritmo di intelligenza artificiale text-to-image sviluppato nel 2022 da David Holz a San Francisco. L’obiettivo principale di questo progetto autofinanziato è rivoluzionare il mondo dell’arte e l’interazione con essa attraverso l’impiego dell’intelligenza artificiale. Il funzionamento di Midjourney è basato sulla Generative Adversarial Network (GAN), una rete neurale composta da due moduli: il generatore e il discriminatore. Il generatore è responsabile della creazione di immagini a partire da descrizioni testuali, mentre il discriminatore valuta la realismo delle immagini prodotte. Questa interazione tra i moduli contribuisce al continuo miglioramento delle prestazioni, producendo immagini sempre più precise e realistiche.
La caratteristica distintiva di Midjourney è la sua accessibilità a tutti, indipendentemente dalle competenze di graphic design. Gli utenti possono generare immagini ad alta definizione semplicemente inserendo descrizioni testuali tramite la piattaforma Discord. Non è richiesta alcuna competenza tecnica avanzata, ma solo un’immaginazione creativa e una conoscenza basilare dell’italiano o dell’inglese, poiché le istruzioni sono esclusivamente testuali. L’utente ha la possibilità di specificare diversi parametri, tra cui stile, colore, prospettiva e altri dettagli per personalizzare l’immagine generata secondo le proprie preferenze. Il processo creativo è reso accessibile a chiunque abbia un account su Discord, con la possibilità di utilizzare gratuitamente il servizio per la generazione delle prime 25 immagini. Per un utilizzo più esteso, è disponibile un abbonamento mensile.
L’arte immateriale, rappresentata come NFT, consiste in file digitali criptati che possono contenere immagini o video. Questi file sono certificati attraverso blockchain, rendendoli non modificabili e di proprietà esclusiva di un singolo individuo. Perduta la fisicità dell’opera, l’aura unica e l’appartenenza a un solo proprietario vengono preservate attraverso la tecnologia, aprendo la strada a nuove riflessioni sul collezionismo e sull’essenza stessa dell’opera d’arte. Queste opere, scambiate esclusivamente in criptovalute, creano un metaverso alternativo indipendente dai canali tradizionali.
Abbracciare l’informe rappresenta il cuore pulsante delle arti contemporanee in questo momento di cruciale transizione ecologica. Nonostante il continuo evolversi dell’arte contemporanea, con la sua tendenza a diventare uno spazio di vita e di esperienza, i mezzi tradizionali di rappresentazione artistica, come le mostre convenzionali, persistono come principali veicoli di comprensione per un pubblico più ampio, che va oltre gli habitué delle collezioni d’arte. Le esibizioni blockbuster, le retrospettive, le raccolte antologiche e le fiere che si mascherano da mostre continuano a dominare il panorama artistico, offrendo un’occasione per far comprendere al pubblico cosa stiano facendo gli artisti contemporanei. Tuttavia, in questo contesto, emergono delle domande cruciali: come possiamo spiegare l’importanza e il significato delle opere d’arte contemporanea a un pubblico più vasto? Come possiamo comunicare che l’arte di oggi ha uno scopo e una rilevanza significativi nella società?
Negli ultimi 20-30 anni, le politiche e le modalità operative delle istituzioni artistiche hanno subito notevoli trasformazioni. Le grandi strutture museali, come la Tate Modern e il Centre Pompidou, con le loro mostre-spettacolo, appaiono oggi come reliquie del passato. Al contrario, si assiste a una preferenza per esposizioni più focalizzate su tematiche e ricerche contemporanee, spesso circoscritte negli obiettivi e più attente alle esigenze del momento.
Tuttavia, anche i progetti ambiziosi, come i distretti culturali, come il Museumsquartier di Vienna, inaugurato nel 2001, si sono scontrati con sfide legate al turismo di massa. L’“audience development” è diventato un tema centrale, ma spesso in un difficile equilibrio con l’innovazione e il cambiamento. Nonostante queste trasformazioni, la retorica del “white cube” continua a persistere, specialmente nelle fiere d’arte. Ambienti bianchi e sacrali, che dovrebbero rappresentare l’eternità, secondo la visione critica di Brian Doherty del 1976, sono ancora presenti. Tuttavia, questi ambienti sembrano essere sopravvissuti come surrogati dell’eternità, al contrario della visione più dinamica e evolutiva proposta dagli artisti.
La Biennale di Venezia di Architettura 2023, curata da Lesley Lokko, un’architetta ghano/scozzese e scrittrice di romanzi rosa, propone un’infrastruttura artistica basata sulla maternità, intesa come cultura abilitante. Questa prospettiva suggerisce di abbracciare l’informe, l’ignoto, e di adattarsi ai cambiamenti in atto con intelligenza, cura, etica, ingegnosità e intraprendenza. Solo così la professione artistica e il mondo dei musei possono costruire un futuro significativo e sostenibile, plasmato dalle domande cruciali che definiremo e affronteremo oggi.
Queste nuove forme di espressione artistica sollevano domande sul futuro dell’arte e della creatività umana di fronte alla crescente influenza dell’intelligenza artificiale. Mentre alcuni vedono queste innovazioni come la prossima frontiera dell’arte, altri temono che gli algoritmi possano alla fine minare la diversità di stili, correnti e immaginazione umana. In un mondo sempre più guidato dalla tecnologia, si apre il dibattito su come l’arte e la creatività umana possano trovare il loro posto accanto alle avanzate capacità dell’intelligenza artificiale. In conclusione, oltre alle mirabolanti possibilità tecnologiche, la sfida è valutare se queste opere digitali trasmettano non solo una valenza estetica ma anche un messaggio artistico che lasci un’impronta.
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